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Protocollo Stella

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La legge dell’8 ottobre 2010, n.170 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”, riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, assegnando al Sistema Nazionale di Istruzione il compito di: favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti, favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi, incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione.

Il nostro Istituto si propone di monitorare il processo di apprendimento delle abilità di lettura e di scrittura nel primissimo periodo di ingresso alla primaria attraverso la somministrazione di alcune prove standardizzate.

Queste prove effettuate già dalla prima settimana di scuola, intendono identificare precocemente difficoltà specifiche nel possesso dei pre-requisiti per l’apprendimento della letto-scrittura. La loro somministrazione non ha certamente intenti diagnostici, né intende individuare in modo inequivocabile un disturbo, quanto invece essere considerata una metodologia di rilevazione di potenziali difficoltà, per le quali intravvedere la possibilità futura di un approfondimento attraverso procedure specifiche. Tale rilevazione permette all’insegnante di intraprendere percorsi didattici mirati ed individualizzati. Inoltre questo screening mette in luce il livello di concettualizzazione della lingua presente nel bambino che si declina secondo fasi di elaborazione linguistica via, via più complesse. Si parte dalla dalla fase degli scarabocchi (tipica di un’età pre-scolare) alla fase alfabetica-convenzionale durante la quale può avvenire l’apprendimento della letto-scrittura.

Ecco le fasi nel dettaglio:

  • Fase degli scarabocchi.
  • Fase preconvenzionale.
  • Fase sillabica-preconvenzionale.
  • Fase sillabica-convenzionale.
  • Fase sillabica-alfabetica.
  • Fase alfabetica-convenzionale

Come si fa?

Attraverso la somministrazioni di prove collettive ed individuali (rapporto uno a uno) di diversa natura

  • Prove di scrittura
  • Prove di lettura
  • Prove fonologiche

Le prove di scrittura:

1^ Prova (collettiva)

PROVA DI DISEGNO LIBERO CON SCRITTURA SPONTANEA (metà foglio A4)

L’insegnante registra sul disegno cosa il bambino ha inteso scrivere.

2^ Prova (collettiva/individuale)

PROVA DI SCRITTURA LIBERA (il bambino scrive liberamente il nome di ciò che ha disegnato

3^ Prova (individuale)

PROVA DI SCRITTURA SU IMMAGINE

Le prove di lettura

4^ Prova (individuale)

PROVA DI LETTURA SULLA CONSERVAZIONE DEL TESTO

5^ Prova (individuale)

GIUDIZIO DI LEGGIBILITÀ: cosa di ciò che vedi si può leggere?

Commento: è molto importante trascrivere ciò che il bambino afferma e le sue motivazioni.

Il bambino viene influenzato anche dalla lunghezza della parola (meno di tre lettere per un bambino non si può leggere es. “re” potrebbe essere definita non leggibile)

Prove fonologiche (tutte individuali)

6^ Prova

Riconoscimento della sillaba iniziale su immagine (RA)

7^ Prova

Riconoscimento della sillaba iniziale su immagine (VA)

8^ Prova

Riconoscimento del fonema iniziale su immagine  (D)

9 Prova

Riconoscimento del fonema iniziale su immagine (L)

 

ANALISI DELLE PROVE

Una volta terminate le prove l’insegnante procede alla loro lettura, analisi e classificazione, facendo emergere la fase di concettualizzazione linguistica di ogni bambino. Si parte dalla “fase degli scarabocchi” per la quale nel bambino vi è la convinzione che “se ho prodotto un segno ho scritto”, fino alla “fase alfabetico – convenzionale”, dove nel bambino è già presente tutta l’analisi fonologica (A P E  perciò la parola da scrivere è APE).

La lettura e l’analisi delle prove somministrate diventa una “fotografia” di ogni singolo bambino e, allo stesso tempo, dell’intero gruppo classe che permette di indirizzare, fin da subito,  le attività propedeutiche alla letto – scrittura e di individualizzare interventi dove sono necessari. È importante che tali interventi siano fatti in collaborazione con la famiglia cosicchè anche a casa possano avere una continuità. A questo proposito è utilissimo verificare, sempre, che anche in famiglia le lettere vengano ripetute al bambino per il loro valore fonico, non con il nome. Queste attività di rinforzo si svilupperanno attraverso  momenti individuali con il bambino, ma anche collettivi con la classe intera, che nel primo periodo alla scuola primaria ha bisogno anch’essa di esercitarsi sui pre-requisiti necessari all’apprendimento della letto-scrittura.

Fragilità emerse durante la somministrazione delle prove

Nella prima settimana di scuola spesso l’organico delle classi non è completo, quindi è molto difficile riuscire ad avere le ore di compresenza necessarie per le prove individuali con il bambino. È importante a tale proposito che sia l’insegnante di classe ad uscire e a somministrarle e a prendere nota di quanto il bambino esprime durante la prova. Perciò è necessario organizzare la copertura della classe duranti tali momenti oppure stabilire che ogni classe prima deve avere delle ore di compresenza.